“Ultimo Tango a Milano”: un travolgente noir nella Milano da bere degli anni ‘80

“Ultimo Tango a Milano” è il titolo del nuovo e appassionante giallo del rinomato scrittore milanese Ippolito Edmondo Ferrario, edito da Fratelli Frilli Editori.

Gunther Sander è un ex-mercenario tedesco che negli anni ’60 ha combattuto in Congo assieme ad altri militari europei. Trasferitosi, in seguito, a Milano, gestisce ormai da qualche tempo il Bodega: noto e molto frequentato night-club della città. Dopo la tragica scomparsa, avvenuta diversi anni prima, del figlio Alain, la vita di Gunther si trascina senza alcuno scopo apparente; schiacciata dalla malinconia e dal senso di colpa. L’inaspettato arrivo dell’amico francese Albert, incallito Lupin ed ex-compagno d’armi del Congo, in concomitanza con una storia di droga e la morte di due giovani ragazzi, porteranno Gunther a risvegliarsi dal suo torpore e a rivestire, assieme ad Albert, gli insoliti abiti di detective intenzionato a far luce sulla vicenda.

Quest’avvincente noir riprende il filone, ampliamente analizzato nella produzione di Ferrario, dei mercenari in Congo, collocandolo, però, in un contesto fittizio che ripercorre gli itinerari e i luoghi reali della “Milano da bere” degli anni ’80. Il risultato è un prodotto nuovo; originale, con protagonisti un Tedesco e un Francese che si muovono all’interno nella vita notturna della capitale meneghina, alternando momenti di toccante introspezione ad altri più ironici e leggeri.

Un’iniziativa importante, inoltre, che vede coinvolto il libro è la donazione, da parte di Ferrario, dei propri diritti d’autore alla Fondazione de Marchi (Milano), da sempre in prima linea nell’assistenza ai bambini malati e alle loro famiglie. Dagli anni ’70, infatti, l’impegno quotidiano della Fondazione è quello di collocarsi accanto ai piccoli affetti da gravi patologie croniche in cura presso la Clinica Pediatrica de Marchi, che accoglie ogni anno pazienti provenienti da tutto il mondo.

“Ultimo Tango a Milano”, Fratelli Frilli Editori, è disponibile in tutte le librerie d’Italia al prezzo di          € 12.90 e nei principali store digitali.

Ippolito Edmondo Ferrario

Nato a Milano nel 1976, Ippolito Edmondo Ferrario è autore di numerosi saggi e romanzi. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo le edizioni 2018, 2015 e 2013 di “Alla scoperta di Milano sotterranea” (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori). Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato “Il pietrificatore di Triora” (2006); “Triora, il paese delle streghe”; “Storia, itinerari, curiosità, gastronomia” (con Elisabetta Colombo, 2007); “Il collezionista di Apricale” (2007); “Le notti gotiche di Triora” (2009); “L’Antiquario di Brera” (2015) e “Il demone di Brera” (2016).

Cosa ne pensa 1000VolteMeglio: La prima indagine del maggiore Gunther Sander .L’appendice al titolo fa intuire che questo romanzo potrebbe essere il primo di una serie, e che il signor Sender condurrà in futuro altre indagini in modo non ufficiale ma non per questo meno efficace rispetto a quanto fatto dagli organi di polizia preposti.
Il racconto è ambientato nella Milano del 1984.
L’autore ci costringe, se abbiamo l’età sufficiente per poterlo fare, ad un esercizio di memoria per ricreare luoghi, linguaggi, comportamenti tipici di quegli anni. E anche se non sembra passato molto tempo ci si trova a sorridere scoprendo che il protagonista vive in una casa di ringhiera ristrutturata per portare in casa il bagno che prima era in comune con i vicini, che la periferia dove si poteva sperimentare il vero “nebion” non era così lontana dal centro come oggi, e che le comunicazioni con i collaboratori richiedevano la disponibilità di una scorta di gettoni del telefono, che strano… ma non c’erano i cellulari?
Personalmente invece non sono riuscito a ricordare i personaggi e l’ambiente dei locali notturni e della mala attorno ai quali ruota il racconto, non facevano parte della mia esperienza. Tuttavia mi sembrano abbastanza aderenti ad uno stereotipo cui tanti film e serie televisive ci hanno abituati. Durante la lettura mi è piaciuto dare un volto alle figure positive: Gunther mi è diventato Nick Nolte, mentre Albert mi sembra proprio Vincent Cassel. Invece tra i cattivi il re degli zingari ha assunto subito le fattezze dello splendido Luca Marinelli de “Lo chiamavano Jeeg Robot”.
La trama è lineare: il direttore di un night club alla moda, pieno di sensi di colpa e travolto dal mal di vivere, riesce a dare un temporaneo significato alla propria vita scoprendo il colpevole di un efferato crimine che ha travolto la famiglia della portiera del proprio stabile. Probabilmente se ci saranno ulteriori episodi futuri la conversione positiva diventerà permanente. Tutto si compie nel giro di pochi giorni e di poche pagine del libro, la verità viene a galla rapidamente grazie all’intuito e ai metodi un po’ bruschi di Gunther, prerogative per cui non brillavano certo le indagini ufficiali.
Tuttavia questa semplicità non guasta, il racconto si beve tutto di un fiato senza inutili cadute di tensione per descrizioni di luoghi o sentimenti. Io me lo sono letto a casa in poltrona, ma sono sicuro che se avessi avuto il libro fra le mani in stazione per prendere il Frecciarossa per a Roma, invece di accanirmi a lavorare sul PC con tutti i problemi di linea in galleria, mi sarei astratto nella lettura e appena dopo Firenze sarei già arrivato a scoprire l’assassino.   (Paolo)

www.ippolitoedmondoferrario.it/

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Booktrailer: www.youtube.com/watch?v=2umQWqy927g

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