Il noto brand icona dello sportswear, Fila, non rimane in disparte in questo momento di emergenza sanitaria e si schiera in prima linea a fianco di Biella. La città piemontese, che ha dato i natali alla famosa marca, ha infatti ricevuto dal presidente della società, Gene Yoon, una donazione che servirà per l’acquisto di cinque postazioni letto nel reparto di terapia intensiva del Nuovo Ospedale degli infermi di Biella, per un valore di 83mila euro. Una notizia che conferma il ruolo di primo piano svolto da questo noto brand di origina italiana, che negli ultimi anni è tornato a far parlare di sé.
Crescita degli utili e nuove proposte
Dal bilancio del consiglio di amministrazione di Fila, approvato il 31 dicembre 2019, è emerso che la società ha registrato ricavi pari a 687,4 milioni di euro, in crescita del 16,7% rispetto all’esercizio precedente. Risultati molto importanti per il brand che attestano la sua capacità di generare cassa, una volta terminate le operazioni di riorganizzazione della supply chain. Per quanto riguarda, invece, la fama e la notorietà di questo brand, sono da attribuire senza alcun dubbio alle mitiche sneakers, divenute icona di stile, presentate per la prima volta nella collezione del 1999 e oggi di nuovo alla ribalta sul mercato con dei nuovi modelli rievocativi del passato.
Fila alla conquista dello sportswear
a nota azienda è stata in grado di reinventarsi negli anni, riconquistando il mercato dello sportswear. Ha lanciato le sue nuove creazioni in passerella partecipando da protagonista alle sfilate della moda di Milano, dove hanno sfilato modelli sportivi, sia per uomo che per donna. Il suo punto di forza è stato quello di puntare sulla nostalgia, presentando una linea che ci catapulta negli anni 90. E lo ha fatto attraverso brand di alta gamma che resuscitano vecchie linee e modelli del passato diventati ormai iconici. Si fa riferimento a sneakers di culto come le Fila Disruptor, ma anche a diversi capi d’abbigliamento come le distintive magliette Fila, insieme ad altri articoli firmati come le felpe, i marsupi e i cappelli, sempre più richiesti tanto sul mercato online quanto in quello offline.
Alcune curiosità su questo brand
Il brand che ha scritto la storia del tennis e dell’abbigliamento sportivo ha molte curiosità da svelare. Tanto per cominciare, nel lontano 1926 nasceva la prima linea di intimo, maglieria donna, uomo e bambino della storica casa sportiva sotto il nome di MABY, che nel 2007 diventa di proprietà coreana con sede a Seul. In quello stesso anno Paris Hilton fu pagata un milione di dollari per pubblicizzare il brand in Corea con un discreto successo. È nel 1973 che, invece, l’azienda comincia nuove sperimentazioni con i tessuti elastici, a costina e senza cuciture per dar vita ad un abbigliamento prettamente sportivo. Dopo un solo anno diventa sponsor ufficiale del campione di tennis Bjorn Borg, realizzando la nuova linea White Line, ispirata alle linee bianche del campo da gioco, ma aggiungendo anche i colori blu e rosso che diventeranno distintivi del marchio Fila. Oggi questo nome continua a essere strettamente legato al mondo del tennis, in quanto la storica società ha vestito diverse campionesse del calibro di Jennifer Capriati e Monica Seles. Infine, forse non tutti sanno che, per via della sua somiglianza con il tiramisù, il logo Fila viene anche chiamato “biscotto”.
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